Mons. Coletti e la pastorale universitaria: una paternità!

Paternità. Così si potrebbe definire il rapporto tra il vescovo Diego e il complesso mondo dell’Università e della Pastorale universitaria, in questi anni come pastore della Chiesa di Como.

Paternità vuole dire che fin dall’inizio della sua presenza, mons. Diego ha voluto sollecitare la Pastorale universitaria ad essere una presenza nel mondo universitario comasco.

Una pastorale cioè che ha il suo campo di azione in università, tra docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo, e non fuori dall’università. Può sembrare una banalità, ma non lo è.

Occorre conoscere e capire la realtà universitaria italiana e non solo, per cogliere il senso profondo dell’indicazione del vescovo Diego.

Ciò ha voluto dire sviluppare tutta una serie di rapporti, imparare a conoscere il più profondamente possibile la realtà dell’università in diocesi di Como (ancora oggi molti ignorano che in città di Como operano almeno 5 realtà universitarie).

Il lavoro ha portato, sempre con l’attenzione sempre presente di mons. Coletti, ad erigere due cappellanie universitarie, la cappellania di San Giuseppe e Sant’Abbondio, a stilare una serie di protocolli di intesa, a costituire una equipe di Pastorale universitaria, a proporre incontri con taglio e su temi universitari.

Non ultimo da più di tre anni, circa ogni tre mesi, si svolge un incontro informale tra il vescovo e un gruppo sempre rinnovato di universitari in episcopio, alla sera, durante il quale si mettono a tema, in un libero ma serrato confronto, varie questioni, culturali ed etiche.

Infine occorre accennare anche alla sistemazione dei locali in Via regina Teodolinda, attigui all’Università dell’Insubria, dove fra poco sarà inaugurato il nuovo Centro Pastorale Universitario Edith Stein, e il nuovo appartamento per il cappellano universitario/rettore della Basilica di Sant’Abbondio. E la basilica stessa funge da “cappella “ universitaria.

Certamente il vescovo Diego ha avuto a cuore l’università; forse non è riuscito a trasmettere alla Diocesi tutta questa sua passione, ma chissà…