Brevi riflessioni sul Corso nazionale di aggiornamento per insegnanti di religione cattolica

Una freschezza che sorprende: cristianesimo, IRC e nuove generazioni

Dal 23 al 25 ottobre 2023 ha avuto luogo, nella suggestiva cornice di Assisi – Santa Maria degli Angeli, l’annuale Corso nazionale di aggiornamento rivolto a 120 docenti di religione cattolica in servizio nelle scuole statali di ogni ordine e grado, organizzato dal Servizio Nazionale per l’insegnamento della religione cattolica (IRC) della Conferenza Episcopale Italiana in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Il corso, dal titolo Una freschezza che sorprende: Cristianesimo, IRC e nuove generazioni, ha lanciato numerose provocazioni per riflettere sul ruolo che il cristianesimo ha nella società odierna ed è stato occasione per interrogarsi e confrontarsi tra docenti provenienti da tutta Italia sulle finalità dell’IRC nella scuola di oggi.

Come ha ricordato all’inizio dei lavori il prof. Ernesto Diaco, responsabile del Servizio Nazionale per l’IRC, l’obiettivo del corso è stato quello di rileggere la vitalità del cristianesimo e riscoprire la sua fecondità nei diversi campi della cultura e della vita in un contesto socio-culturale che mantiene le distanze dalla dimensione religiosa e che è permeato dalla sensibilità postmoderna, secondo cui la religione apparte come una realtà vetusta, lontana e superata.

Guardando al soddisfacimento di questi intendimenti, i lavori del corso hanno visto l’alternarsi di relazioni e attività laboratoriali che hanno ruotato attorno a tre dimensioni, riprese delle Indicazioni Nazionali per l’IRC: l’attualità del cristianesimo, la sua incidenza nella cultura e il dialogo che scaturisce dai valori di cui si fa portatore.

La prima relazione dal titolo Lo scandalo del cristianesimo oggi. La voce della teologia è stata dettata dal prof. don Alberto Cozzi, che ha offerto ai partecipanti numerose provocazioni per riflettere su quale “autorevolezza” il cristianesimo riveste ancora oggi nell’odierno contesto sociale, su come tale autorevolezza, spesso, non incide sul costume e su come il cristianesimo è interpellato per ritrovare la sua vitalità nel mantenere salde alcune dimensioni costitutive dell’esperienza umana. Il cristianesimo, infatti, vive un disagio nella società di oggi, che si rifà all’ateismo semantico: non c’è bisogno di parlare di Dio per dire il senso di ciò che si sta vivendo. In altre parole, per l’uomo contemporaneo, non c’è bisogno di parlare di Dio per vivere. Si assiste al fenomeno della deculturazione della fede: parlare di Dio è divenuto un tabù.

Le risposte agli interrogativi lanciati nel corso dell’intervento del prof. Cozzi, sono venuti fuori durante l’intervento del dott. Antonio Polito, che ha tenuto la seconda relazione dal titolo Lo scandalo del cristianesimo oggi. La voce della cultura in dialogo con il giornalista dott. Francesco Ognibene, caporedattore di Avvenire. L’accento è stato posto su un interrogativo provocatorio: “il cristianesimo ha ancora la capacità di comunicare?”. Sembrerebbe proprio di sì: il cristianesimo, mostrando la propria “freschezza” e attualità, torna a dare risposte, anche a chi ha una fede tiepida, soprattutto quando si pongono le grandi questioni di senso. Il cristianesimo è una corrente di pensiero che dà senso alla vita, anche quando questa finisce. L’evento della morte, ad esempio, avvicina all’ambito della fede anche chi non vive la speranza cristiana. Il cristianesimo è prossimità e non soltanto un “set di buone condotte”, ovvero un insieme di regole di natura morale da rispettare. Questo slancio basato sulla relazione con gli altri e con il trascendente può essere ancora accattivante per i giovani e l’IRC, che si propone di far crescere lo studente nella cultura cristiana, può aiutare a trovare le risposte alle domande della persona e offrire la possibilità di conoscere quei valori che sono essenziali per sua formazione globale.

La terza relazione ha avuto come tema L’immagine del cristianesimo nella fiction e nel cinema. Il prof. Armando Fumagalli ha accompagnato i docenti in un excursus sull’importanza di fiction e cinema nella configurazione del panorama valoriale di una società. Ha poi suggerito il possibile uso didattico di alcuni prodotti che parlano del cristianesimo.

Ai docenti corsisti è stato richiesto di giungere ad Assisi dopo aver svolto una fase preparatoria con gli alunni che si avvalgono dell’IRC, ovvero una raccolta di spunti sulla rilevanza del messaggio cristiano per la vita dei bambini e dei ragazzi, in particolare un’indagine sulla percezione della rilevanza del messaggio evangelico per la vita personale e sociale. Questo lavoro previo ha permesso un fruttuoso confronto nel corso delle attività laboratoriali che hanno avuto l’obiettivo di far emergere i “temi caldi” del cristianesimo che intercettano la sensibilità umana odierna.

 

prof. Sebastiano Casalunga, IdRC nella scuola secondaria di secondo grado.